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Bomarzo

Il territorio del comune di Bomarzo è caratterizzato dalla presenza di numerosi centri etruschi. L’origine etrusca del piccolo centro è testimoniata da numerosi ritrovamenti, quali ceramiche, bronzi e sarcofagi rinvenuti nella necropoli di Pianmiano che documentano un lungo ed intenso periodo di vita del posto.

Il più antico centro abitato, molto probabilmente, nasce e si afferma intorno al VI sec a.C. con funzioni di sorveglianza e di controllo delle vie commerciali lungo la valle del Tevere. Esso intrattiene rapporti commerciale e culturali con la cittadina di Ferento (Acquarossa), ma anche con i centri più interni dell’Etruria, quali Chiusi, Perugia e Velzna, l’attuale Orvieto.

Lo sviluppo della cittadina continuerà interrotto nel IV sec a.C., nonostante i contrasti e le guerre provocate dall’ascesa di Roma, fino al 283 a.C. quando, in prossimità dell’abitato, si verifica la battaglia del Vadimone che segna la fine della civiltà Etrusca e l’inizio del dominio di Roma.

Intorno al III-II sec. a.C., inoltre, con l’apertura della via Consolare Amerina e della via Cassia, Bomarzo perde parte della sua importanza strategica e i suoi abitanti si dirigono verso nuove comunità rurali amministrate da centri più importanti (Orte o Ferento).

Dal 410 d.C., le invasioni barbariche lungo la valle del Tevere, però, costringono la popolazione a rifugiarsi nuovamente in luoghi più facilmente difendibili, quali Bomarzo, Monte Casoli, Castel Colonna e Castel Vecchio. Durante il periodo medievale, Polimartium (Città di Marte) diviene sede vescovile. Il momento preciso in cui ciò è accaduto non è noto, anche se, secondo il Vittori, era una delle città affidata alle cure pastorali di S. Tolomeo, consacrato Vescovo da S. Pietro ed inviato nella Tuscia.

Secondo lo storico Biondo, Polimartium ha dato anche un Pontefice: Papa Sabiniano (604-606) che successe a S. Gregorio Magno. Ma il Vescovo di maggiore spicco che si ricordi è senza dubbio S. Anselmo, protettore di Bomarzo. Egli fu eletto per acclamazione Episcopum, Dominum, Pastorem (Vesovo, Signore e Pastore) e come tale dovette affrontare il re goto Totila dal quale venne fatto prigioniero. La sua morte risale alla fine del VI secolo.

La fine della Diocesi di Bomarzo si colloca intorno al secolo XI: il Vescovo Lamberto è l’ultimo, nel 1015, a sottoscrivere Documenti Conciliari come Episcopus Polimartiensis. In seguito il borgo perse importanza tanto che nel XII sec. venne annesso alla diocesi di Bagnoregio e dal 1200 inizia la sua progressiva sottomissione al Comune di Viterbo.

Nel 1360, con il matrimonio tra Angeluccio di Napoleone Orsini e Roberta di Bonconte, figlia di uno dei proprietari del feudo di Bomarzo, inizia il possesso di beni e diritti degli Orsini su Bomarzo.

Nel 1502 Bomarzo passò in eredità a Gian Corrado Orsini. Egli, temuto condottiero, aveva realizzato numerosi guadagni durante la sua carriera militare che, in parte, investì nell’ampliamento del feudo e nella ristrutturazione del Palazzo Baronale di Bomarzo. Nel 1519 fece progettare da Baldassarre Peruzzi la prima ala del nuovo palazzo, situata vicino alla chiesa, e una nuova via di accesso per evitare le strettoie del borgo medievale.

Nel 1535 Gian Corrado Orsini muore ed il feudo di Bomarzo passa a suo figlio Pier Francesco Orsini, detto Vicino, che dal padre eredita anche il compito di portare a termine i lavori trasformazione del Castello Medievale in Palazzo Rinascimentale. Questi, uomo colto ed amante dell’arte e dell’esoterismo, tra il 1552 ed il 1580, fece costruire, il “Bosco Sacro”, un giardino contenente sculture ed opere d’arte innovative, gigantesche e mostruose rappresentanti animali esotici e fantastici.

Con la morte di Vicino Orsini, nel 1586, il feudo passò in eredità al figlio Corradino, ma le sue continue assenze da Bomarzo a causa di impegni a Roma diedero luogo ad un malgoverno contestato dal popolo ed ad un periodo di crisi per il feudo.

L’ultimo Orsini in possesso di Bomarzo fu Marzio che, nel 1645, vendette il feudo ad Ippolito Lante della Rovere che con questo passaggio di proprietà acquistava il titolo di Ducato.

Tra la fine del ‘600 e gli inizi del ’700 Bomarzo venne colpita da una profonda crisi, forse dovuta alla pestilenza del 1656, dalla quale si riprese completamente solo agli inizi del 1800.

Nel 1836, il ducato fu acquistato dal principe Marco Antonio Borghese. In questo periodo il paese stava conoscendo una notevole crescita demografica, tanto che nel 1901 la popolazione arrivò a toccare il suo massimo storico, 2851 abitanti.

Palazzo Orsini

Le fasi costruttive di Palazzo Orsini sono legate alle vicende del sottostante Sacro Bosco di Pier Francesco, ovvero Vicino Orsini nato a Bomarzo il 4 luglio 1523. Il padre Giovanni Corrado Orsini, già vedovo di Lucrezia Anguillara, il 29 aprile 1520 si sposò con Clarice Orsini, figlia del cardinale Franciotto. Già il 29 dicembre 1519 l’architetto e pittore senese Baldassarre Peruzzi aveva progettato la prima ala del nuovo palazzo, vicino alla chiesa, e caratterizzato da un cortile, una loggia, una scala e altre divisioni.